Occupazione: è davvero utile?

Arriva ogni anno quel momento in cui nella testa di ogni studente si fa strada un pensiero con tanta prepotenza: “Quando si occupa?”.

Ma occupare è veramente utile? A cosa serve farlo?

Al contrario di quello che tanti credono, l’occupazione non nasce per distruggere le scuole o per allungarsi le vacanze a dicembre (ci speravate, eh?).
Già, questo potente mezzo di protesta nasce a Pisa nel febbraio del 1967, quando un gruppo dei studenti universitari provenienti da tutta Italia si barricò dentro il palazzo della Sapienza per 4 giorni (dal 7 all’ 11 febbraio) per scrivere un documento (conosciuto come le “Tesi della Sapienza”) che fu una guida per la vera rivoluzione del 1968. Da quegli anni ad oggi, le occupazioni sono state fatte principalmente per perdere tempo (tranne che in pochi casi, ma veramente pochi).

Ad oggi, ci sono modi più efficaci per protestare e per farsi sentire, nati perché l’occupazione è diventata un reato (se volete farla, quindi, aspettatevi delle conseguenze). Il metodo più efficace è quello della protesta bianca, un modo per creare disagio ma legale e, soprattutto, pacifico.

di Francesco Schifaudo, della redazione di Impreparati


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