Gli assistenti vocali

Si sta diffondendo l’utilizzo di dispositivi e software in grado di ascoltarci e comprendere quello che comunichiamo fornendoci risposte consone alla richiesta effettuata: gli assistenti vocali.

Ok Google

Avrai sicuramente sentito parlare di “Ok Google”, o “Hey Siri”.
Questi ci permettono di compiere azioni anche senza toccare il nostro smartphone, o almeno di minimizzare l’interazione fisica con quest’ultimo.
Infatti con gli assistenti vocali possiamo effettuare ricerche su Internet anche solo dicendo quello che si vuole cercare. Oppure aprire un applicazione specifica installata nel nostro smartphone, o effettuare chiamate.

Hey Siri

Molto utili, quindi, gli assistenti vocali per i pigri – come noi di Impreparati – o per utenza poco pratica nell’utilizzo di smartphone o altri dispositivi portatili.

Nelle nostre case recentemente si stanno diffondendo anche gli assistenti vocali casalinghi (come Google Home), dei dispositivi in grado di svolgere azioni – appunto – casalinghe comunicando al dispositivo cosa fare: ad esempio, possiamo chiedere all’assistente di accendere la nostra televisione.
Ovviamente, per poter compiere queste azioni, vi deve essere all’interno della casa un ecosistema tale da poter fare comunicare l’assistente vocale con i dispositivi con i quali vogliamo farlo interagire.

Google Home

Tuttavia, nonostante tutte le comodità che possono offrire queste nuove tecnologie, molte persone urlano allo scandalo, poiché questi dispositivi potrebbero compromettere la nostra privacy essendo sempre in ascolto quando essi sono in funzione.

Con gli assistenti vocali, infatti, si è potuta sviluppare l’idea della pubblicità personalizzata, ovvero un tipo di pubblicità diversa per un utente in base alle sue attività nella navigazione. Se ad esempio stai organizzando una vacanza online, molto spesso ti verranno proposti annunci inerenti a qualche sito di vacanze, o di compagnie aeree.
Ora, se questi metodi sono efficaci anche solo monitorando le attività di un utente nella navigazione, si pensi come possano essere ancora più efficaci quando questi dispositivi si trovano all’interno di abitazioni, dove nell’ambiente familiare si trattano numerosi argomenti, anche privati.

di Dennis Compagno, della redazione di Impreparati


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