Coronavirus: come sono cambiate le nostre vite

Le prime notizie riguardanti la diffusione del Coronavirus risalgono al 31 Dicembre; da allora, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) divulga tutte le nuove informazioni sul virus e le precauzioni da prendere per evitare eventuali contagi.

Questo virus è stato sottovalutato inizialmente, in quanto i sintomi erano molto comuni e molto simili all’influenza classica. Tuttavia, questo virus porta anche complicanze respiratorie gravi e polmoniti. I soggetti con problematiche pregresse sono le vittime protagoniste.

Il 31 Gennaio il virus inizia a diffondersi in tutta la Cina, per poi intaccare molti paesi del mondo compresa l’Italia. I primi casi di coronavirus nel nostro paese si verificano nel mese di febbraio, con i quali vengono attuate le prime contromisure per cercare di combattere il virus e rallentarne la diffusione, ma con scarso effetto. Nel mese di marzo in Italia si contano quasi 36.000 infetti e circa 3.000 morti, cifre che continuano – spaventosamente – a salire di giorno in giorno.

Con la comunicazione ufficiale del Premier Conte, con il quale viene dichiarata l’emergenza nazionale, lo Stato italiano entra quarantena fino al 3 aprile. Attraverso altre comunicazioni, vengono effettuate ulteriori contromisure, come la chiusura delle attività non essenziali, o la limitazione degli spostamenti. Tutti gli italiani sono costretti a restare a casa in isolamento, potendo uscire solo per motivi validi e certificati.

Tutto quello che era normale fare nella quotidianità è stato negato drasticamente.
Ci siamo adattati – e ci stiamo adattando – a nuove routine, nuovi modi di apprendimento per quanto riguarda il mondo scolastico, attraverso lezioni online, compiti da svolgere a casa; anche il mondo del lavoro ha preso provvedimenti, sfruttando lo smart working. Questi nuovi metodi, d’altro canto, accentuano il distacco fra i rapporti sociali scolastici e non.

Questo periodo di quarantena, oltre che a tutelarci dal virus, ci sta permettendo di dedicare tempo a noi stessi e di coltivare nuovi hobby ai quali non riuscivamo a dedicare il tempo necessario. D’altra parte, però, sta mettendo in evidenza le grandi problematiche del nostro paese, quali sistema sanitario, carcerario, industriale ed economico, lasciando nel paese un senso di amarezza e delusione nei confronti della classe politica che reagisce solo in caso di estrema emergenza a discapito dell’economia del paese e della vita degli italiani.

di Christian Di Gregorio, della redazione di Impreparati


Dalla stessa categoria

Lascia un commento