Andrà tutto bene

La reazione alla chiusura delle scuole è stata uguale per tutti: eravamo felici, ma nei giorni seguenti, con l’aumentare dei casi di contagio, abbiamo capito che non l’avremmo dovuta ritenere una vacanza.
Quel virus su cui tanto scherzavamo non era così lontano da noi come ci sembrava. Una lotta tra la nostra paura, il nostro senso del dovere come cittadini ma soprattutto come persone ed il nostro essere ragazzi e come tali non ci piace rispettare le regole; per noi la chiusura delle scuole è sempre equivalsa a più tempo in giro e più momenti da trascorrere all’insegna del divertimento con i nostri amici ed accettare che stavolta non è così è difficile. Le attività didattiche sono sospese e molti professori e alunni non sanno come muoversi, ma pian piano si sta cercando di risolvere il problema. Molti professori mandano materiali online, altri invece fanno video-lezioni tramite piattaforme digitali. Tutto questo può aiutare soprattutto in questo periodo, ma non potrà mai sostituire la scuola. È difficile, ma ci stiamo provando; limitiamo le uscite e i raggruppamenti. Per noi studenti non è facile “fare scuola a casa”, ci mancano i nostri amici e la nostra routine. Stiamo insieme tutti i giorni virtualmente e cerchiamo di divertirci seppur rinchiusi nelle rigide regole che quest’emergenza sanitaria ci impone. Per noi è cambiato tutto.

di Simone Costanza, della redazione di Impreparati


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