L’ITALIA NEL PERIODO CORONA VIRUS

È possibile riassumere il principale argomento delle discussioni delle variegate sfere della nostra società in un’unica e fredda parola.

Talmente fredda da riuscir a far impallidire, ed inginocchiare il vecchio continente, da sempre teatro delle grandi tragedie della storia umana.

Anche il secolo corrente non si è sottratto a quella che, da qualche settimana a questa parte è diventata una pandemia.

Il virus che si manifesta attraverso una forma simile a quella influenzale, è riuscito a colpire diverse migliaia di persone, anche nella penisola italiana.

La diffusione di tale virus ci ha permesso di constatare in maniera chiara, quelle che erano le difficoltà politiche, economiche, e sociali non solo del Bel Paese, ma dell’intera comunità Europea.

La nostra nazione ha messo in campo i diversi limiti, che da più di qualche decennio sembravano aleggiare in quella che è la costituzione politica del nostro paese.

Il nostro governo seppur con evidente ritardo è riuscito ad elaborare un decreto, che pone delle restrizioni riguardo quelle che sono le nostre libertà di movimento, all’interno delle nostre città.

Tuttavia nonostante lo sviluppo del cosiddetto “patriottismo”, decantato nelle ultime settimane, più di qualche nostro connazionale sembra non avere a buon cuore l’incolumità della salute pubblica.

Infatti nonostante l’emanazione del decreto, diversi nostri concittadini mettono in evidenza, la loro difficoltà nel rispettare quelle che sono le norme, che dovrebbero regolare la nostra vita sociale, nel corso di queste ultime settimane;

Code infinite ai supermercati, farmacie,e diversi uffici, che garantiscono il flusso di denaro pubblico.

La popolazione sembra ormai spinta verso una psicosi generale alimentata, da i nostri principali oggetti di svago, ossia le televisioni.

Il tessuto sanitario italiano, sopratutto nelle zone “focolaio” sembra ormai allo stremo, e la situazione sembra non essere migliore, anche nelle altre zone dell’Italia.

Occorrono diverse centinaia di apparecchiature sanitarie, la costruzione di diversi ospedali, che possano garantire il forte flusso di ammalati,  e soprattutto serve una forte conversione industriale che ci permetta di costruire autonomamente, e senza alcun tipo di aiuto, quelli che sono i beni sanitari di prima necessità.

La situazione negli altri settori sembra quasi paralizzata colpendo anche la realtà più vicina a quella che è l’età infantile e adolescenziale: La Scuola.

Noi alunni spesso, attraverso molteplici applicazioni, ricreiamo in piccolo, il nostro ambiente scolastico,e permettiamo così in maniera quasi regolare, il corretto svolgimento delle lezioni.

La situazione sembra non essere delle migliori, ma sono e siamo sicuri, che anche questa volta il nostro popolo, riuscirà a rialzarsi, e chissà, forse un giorno neppur troppo lontano riuscirà a riconquistare la posizione che più le compete nel mondo. FORZA ITALIA!

di Orazio Cusimano, della redazione di Impreparati


Dalla stessa categoria

Lascia un commento