Dispersione scolastica

Ancora ad oggi la dispersione scolastica continua ad esistere. Solo negli ultimi 10 anni, sono 1.8 milioni gli studenti che hanno abbandonato la scuola prima dell’esame di maturità, 3.5 milioni negli ultimi 20 anni, nonostante si stia provando a fermare questo fenomeno tramite nuovi progetti sanciti dal governo.

La ‘’dispersione scolastica’’, si riferisce a quell’insieme di processi che, determinando rallentamenti, ritardi o altre interruzioni più o meno prolungate di un iter scolastico, possono portare all’abbandono. L’abbandono dell’ambiente scolastico prematuramente può portare a un’esclusione sociale, in quanto i soggetti interessati sono più propensi in seguito a essere disoccupati o avere difficoltà nel trovare lavoro. Le cause possono essere sia interne al soggetto quanto esterne riducibili all’ambiente sociale: culturale, familiare o economico.

Ma cosa fare per diminuire questo fenomeno che solo nella Sicilia è pari al 28,3%.?

Un modo di fare prevenzione consiste nell’individuare azioni in grado di accompagnare i giovani, sin dalla primissima scolarizzazione, con un adeguato sostegno all’apprendimento, al fine di evitare situazioni di abbandono.

L’intervento deve essere precoce: bisogna attivare misure mirate in caso di assenze ingiustificate o di voti insufficienti, per esempio attraverso l’attivazione di misure di tutoraggio e di percorsi personalizzati; soprattutto va rafforzata la cooperazione con i genitori.

Cosa può fare la scuola?

Favorire la motivazione allo studio. Una buona relazione/dialogo tra docente e studente in attività che prevedono la partecipazione attiva dei ragazzi (es. fissare obiettivi chiari e realizzabili, individuare interessi degli studenti), corresponsabilità (es. patto di corresponsabilità educativa e contratto formativo) e cooperazione (es. adattarsi agli stili di apprendimento). Gli apprendimenti non sono meri condizionamenti o assimilazioni passive ma sottendono un mix di cognitivo e affettivo. Ridurre questo tasso così alto in Italia comporterebbe una maggiore formazione della popolazione, meno ignoranza, meno truffe, meno disoccupazione, meno inciviltà e molto altro derivante dal contesto dell’istruzione. Il Governo italiano farà davvero, stavolta, qualcosa di concreto contro la piaga dell’abbandono scolastico?

Christian Di Gregorio, dalla redazione di Impreparati


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