Biografia di Aristotele

INTRODUZIONE:

Aristotele (dal latino: Aristoteles) è stato un filosofo, scienziato e logico greco antico. Aristotele è ritenuto una delle menti più universali, innovative, prolifiche e influenti di tutti i tempi, sia per la vastità che per la profondità dei suoi campi di conoscenza, compresa quella scientifica.

Nato a Stagira nel 384 a.C fù figlio di un medico al servizio del re Aminta di Macedonia. All’età di diciotto anni, Aristotele si trasferisce ad Atene per studiare presso l’accademia platonica, dove rimane per vent’anni, dapprima come allievo di Platone e poi come maestro.

Nel 347 a.C., dopo la morte di Platone, Aristotele si reca ad Atarneo, città governata dal tiranno Ermia, scolaro dell’Accademia e suo amico; successivamente si trasferisce ad Asso, dove fonda una scuola e rimane per circa tre anni, e a Mitilene, nell’isola di Lesbo, per insegnare e svolgervi ricerche di scienze naturali.

Dopo la morte di Ermia, catturato e ucciso dai persiani nel 345 a.C., Aristotele si reca a Pella, la capitale macedone, dove diviene il precettore del giovane figlio del re Filippo, il futuro Alessandro Magno. Nel 335, quando Alessandro è nominato re, Aristotele torna ad Atene e fonda la sua scuola, il Liceo, così chiamata perché l’edificio si trovava nei pressi del tempio di Apollo Licio. Poiché, secondo la tradizione, gran parte delle lezioni nella scuola aveva luogo mentre insegnanti e allievi passeggiavano nel giardino del Liceo, la scuola aristotelica finisce per essere soprannominata “Perípato” (dal greco peripatéin, “camminare” o “passeggiare”). Nel 323 a.C., dopo la morte di Alessandro, ad Atene si diffonde una profonda ostilità verso la Macedonia, e Aristotele ritiene più prudente ritirarsi in una tenuta di famiglia a Calcide, dove muore l’anno seguente, il 7 marzo dell’anno 322 a.C.

Ecco un dipinto del pittore Raffaello Sanzio (1509-1511c .ca) che raffigura la scuola aristotelica del filosofo Aristotele.

Durante il IX secolo d.C. alcuni studiosi arabi diffusero le opere di Aristotele nel mondo islamico traducendolo in lingua araba. Uno dei più noti studiosi e commentatori arabi di Aristotele è sicuramente  il filosofo, giurista, medico e astronomo arabo di Spagna: Averroè(in arabo :Abū l- Walīd Muḥammad ibn Rushd ). Nel XIII secolo, proprio a partire da queste traduzioni, il mondo latino occidentale rinnovò il proprio interesse per gli scritti di Aristotele, tra coloro che presero ispirazione da questi scritti ricordiamo il roccaseccano: san Tommaso D’Aquino a cui si rifece per accentuare la sua morale cristiana.

L’influenza della filosofia aristotelica è stata enorme ed importantissima, essa difatti contribuì inoltre a creare il linguaggio e il senso comune della modernità. Si può dire che Aristotele abbia contribuito in modo determinante a costituire frammenti dispersi nelle discipline sistematiche e nei saperi metodologicamente ordinati quali l’Occidente li intende. Nel XX secolo si ha una nuova reinterpretazione del metodo aristotelico come riscoperta della sua rilevanza per la cosmologia, la pedagogia, e la critica letteraria compresa quella scientifica.

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A cura di Samuel Trapani


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